Olivia Muus porta i selfie anche nei musei, ma non tra i visitatori bensì all’interno dei quadri di famosi pittori.
Il selfie è diventato, nostro malgrado, una delle pratiche Social maggiormente diffuse in tutto il mondo.
Ragazzini, giovani mamme con prole, uomini e donne di ogni età: nessuno risulta immune dalla febbre da selfie.
Eppure immaginate se questa consuetudine così vanesia si fosse diffusa già durante il Rinascimento, e se quindi i vari pittori dell’epoca si fossero visti costretti a tramandare per l’eternità quadri raffiguranti giovani uomini e giovani donne con in mano il loro smartphone.
Ad elaborare questo pensiero è stata Olivia Muus, giovane creativa mezza danese e mezza svedese che dopo aver visitato la National Gallery of Denmark di Copenhagen ha pensato bene di rivedere in chiave quanto mai contemporanea alcune opere del passato.
Aiutata da un’amica, che le ha letteralmente dato una mano, ha iniziato per puro divertimento a dare vita a #museumofselfies: una serie di rivisitazioni grafiche all’interno alcuni protagonisti dell’arte vengono dotati di uno smartphone e le loro espressioni facciali assumono così un significato del tutto nuovo.
L’iniziativa ha subito preso piede tra il popolo del web che non ha perso tempo ad emulare Olivia e ad inviarle i propri contributi.